lunedì 22 agosto 2016

Intervista #2 Irene Colabianchi



Ehi lettori!
Oggi sono tornata con una nuova intervista oggi ad una ragazza giovanissima, si tratta di Irene Colabianchi autrice della trilogia composta da Failure to queen, The Match e Checkmate.
Vi ricordo che il primo romanzo è gratuito fino alla fine dell'estate in e-book e che potete correre a trovarlo qui  mentre qui potete trovare la mia recensione.
Ma iniziamo subito con l'intervista!

Camilla: Iniziamo con la solita domanda, chi è Irene Colabianchi?
Irene: Sono una ragazza di Roma, classe 1999 che ha deciso di cimentarsi nella scrittura circa quattro anni fa. Frequento il Liceo Artistico e studio all'indirizzo di architettura.
Insomma, sono una normalissima ragazza che ama sognare a occhi aperti.


C: Stai già lavorando a qualche altro progetto?
I: Sì, sto lavorando a tantissimi progetti! Ormai sono partita, ho un paio di idee che sto già mettendo in pratica e che spero di portare presto nella mani dei lettori!


C: Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Pensi che in qualche modo abbiano influenzato il tuo stile di scrittura?
I: I miei scrittori preferiti sono assolutamente, Becca Fitzpatrick, Katie McGarry e... ce ne sono tanti altri che ho adorato e che sicuramente mi hanno aiutato a trovare uno stile di scrittura.


C: Quale personaggio ti rappresenta di più? A quale invece sei più affezionata?
I: Il personaggio che mi rappresenta di più del mio libro è la protagonista, Crystal, mentre il personaggio a cui sono più affezionata è Elliott. Arrogante e narcisista, è il cattivo ragazzo che in fondo ha un' anima dolce, e che, se è amato dalla persona giusta, può solo migliorare.


C: Cosa ti piace fare nel tempo libero?
I: Se nel tempo libero si intende quando non scrivo e non studio, faccio delle passeggiate o incontro le mie amiche per una cena a base di sushi che adoro, o magari un cinema a base di fantasy, misteri da scoprire e amore. Ma quando non sono con loro, bè, mi piace guardare serie tv con mia madre.


C: Uno degli elementi principali del tuo libro sono gli scacchi, come mai hai scelto questo elemento per il fulcro del libro? Lo hai scelto perché ti è sempre piaciuto giocarci?
I: L'ho scelto, perché ho sempre visto gli scacchi come un gioco che ha bisogno di studio dell'avversario, è pieno di insidie e da qui sono partita per creare la Scacchiera Nera.
Io penso che ci sia un po' do 'crudeltà' nel gioco; è tutta una questione di strategie e di mosse ben studiate per eliminare l'avversario.
Gli scacchi rappresentano un po' la società di oggi: bisogna studiare le mosse giuste per riuscire a farsi valere e, nel caso del libro, la Scacchiera Nera, simbolo di cattiveria , ce la mette tutta a ribaltare le sorti di ogni individuo.
Poi sì mi piace giocare a scacchi. Andando all'Artistico studio anche le sculture di vari artisti, e per me sono un po' come delle statuine... in miniatura.


C: Per Crystal, hai preso spunto da qualcuno per sviluppare questo personaggio? Oppure è di pura fantasia?
I: Crystal è uguale a me, identica, tranne che per l'aspetto esteriore. è simpatica, e abbastanza sarcastica, talvolta un po' fifona, ma dal temperamento forte. Dal punto di vista caratteriale, l'ho creata a mia immagine, mentre l'aspetto esteriore è tutto il contrario: capelli biondi, pelle bianca, occhi verdi, mentre io sono mora e occhi scuri. Crystal è un personaggio forte, con le sue convinzioni, ma è disposta a cambiare le proprie idee in base al corso degli eventi, plasmando le nuove convinzioni secondo ciò che le succede e per il bene di chi le sta intorno.
Sarebbe un po' come guardare il mondo da più punti di vista.


C: Come hai scelto l'acchiappasogni come simbolo del libro?
I: L'acchiappasogni mi è sempre piaciuto, leggero e delicato con quelle piume, mentre misterioso con quell'intricata ragnatela di fili.
Quindi direi è stato un po' per la sua bellezza, ma anche per il significato che ognuno di noi gli attribuisce, anche in modo diverso.


C: Invece per Elliott hai preso spunto da qualcuno?
I: Elliott è il risultato della mia personale ricerca dell'uomo ideale.


C: Ho un ultima domanda per te, come hai scelto i nomi dei personaggi? Hai guardato il significato?
I: Per i nomi dei personaggi ho scelto accuratamente: il nome Crystal che in italiano è Cristallo, mi piace molto, e l'ho scelto per la protagonista, perché volevo per l'appunto descrivere una persona sensibile, dalle mille sfaccettature; Per Elliott invece mi è venuto per ispirazione, JP, John Peter, penso che non esiste un nome del genere, me lo sono inventato mentre scrivevo i primi capitoli.
Grace, bè internet dice che le caratteristiche di chi porta questo nome sono molto positive: buona, dolce, timida, mentre la Grace del mio libro, è tutto il contrario, mi piaceva questo contrasto; Per gli altri ho usato nomi abbastanza tipici in America, non volevo neanche esagerare con le particolarità, visto che sono personaggi secondari.


Lettori, l'intervista termina qua, io spero vi sia piaciuta e alla prossima:)

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